Nevica
Sarò corretto. Il titolo che ho dato a questo blog è un verso che ho rubato ad una poesia di Soren Ulrik Thomsen, poeta danese. Tradotta in italiano la potete trovare nella raccolta Vivo, curata da Bruno Berni, Ed. Donzelli.
Comunque la trascrivo per intero qua sotto, in danese (scherzo).
Da giovane scrivevo lettere
di un'ondeggiante lunghezza
il latte della carta
scorreva fra i rami delle righe
i ritmi superavano
un te e un me, un allora e adesso
nell'intreccio del racconto il congedo e l'arrivo
crollavano e sparivano:
ieri ho sentito il limpido canto degli sporchi convogli dietro
il sobborgo
ho sognato l'Atlante, pesante e inquieto
da solo nella forte luce della cucina
ho osservato l'insensato modello del palmo della mano
le rose azzurre tremano nella fresca oscurità della mia stanza
mi perdo in un canto della radio
e nel ricordo del tuo respiro,
ho dimenticato il tuo volto.
Nevica.
Comunque la trascrivo per intero qua sotto, in danese (scherzo).
Da giovane scrivevo lettere
di un'ondeggiante lunghezza
il latte della carta
scorreva fra i rami delle righe
i ritmi superavano
un te e un me, un allora e adesso
nell'intreccio del racconto il congedo e l'arrivo
crollavano e sparivano:
ieri ho sentito il limpido canto degli sporchi convogli dietro
il sobborgo
ho sognato l'Atlante, pesante e inquieto
da solo nella forte luce della cucina
ho osservato l'insensato modello del palmo della mano
le rose azzurre tremano nella fresca oscurità della mia stanza
mi perdo in un canto della radio
e nel ricordo del tuo respiro,
ho dimenticato il tuo volto.
Nevica.
2 Comments:
...prova...
ci sei!!! ora aspetto in gloria i disegni... :)
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