Cinque anni
Domani me ne parto per qualche giorno. Domani sono cinque anni da quelle giornate di Genova. Voglio ricordare Carlo Giuliani, il cui omicidio è stato archiviato.
Per non dimenticare, perchè quello che è successo a Genova non accada più:
Comitato Verità e Giustizia per Genova
Piazza Carlo Giuliani
Trascrivo su questo latte della carta le parole di una canzone di mio padre, che amo:
Sono i nostri figli
Molto distanti dai giardini del sovrano che li vorrebbe in discoteca con un nuovo talismano
si perdono facilmente hanno problemi di orientamento in strade già segnate per strade senza vento
dove tutto è già deciso ed ha un suo disegno e gli otto grandi alchimisti si dividono il regno
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, fanno sogni senza istruzioni ed hanno ancora gli occhi belli
Sono sensibili oltremodo alle sconfitte dei perdenti ingombrano la nostra vita e sono senza documenti
attraversano la strada vanno sempre contromano e disturbano la quiete del nostro pane quotidiano
con i loro pochi anni così pochi ed insolenti non rispondono all'appello ma sono quasi sempre presenti
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, come sempre malmenati dai vostri caroselli
Non stanno al loro posto non mostrano alcuna devozione al villaggio globale alle bandiere e alla nazione
e un bel giorno di luglio da un sentiero di mare il mostro ha invaso altre strade ma era vietato passare
e fuori dai gabbioni c'era un'altra soluzione, ma c'erano anni di rancore nella divisa del vostro bastone
Sui nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, massacrati in una palestra dai vostri ritornelli.
Massimo Chiacchio, 2003
Per non dimenticare, perchè quello che è successo a Genova non accada più:
Comitato Verità e Giustizia per Genova
Piazza Carlo Giuliani
Trascrivo su questo latte della carta le parole di una canzone di mio padre, che amo:
Sono i nostri figli
Molto distanti dai giardini del sovrano che li vorrebbe in discoteca con un nuovo talismano
si perdono facilmente hanno problemi di orientamento in strade già segnate per strade senza vento
dove tutto è già deciso ed ha un suo disegno e gli otto grandi alchimisti si dividono il regno
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, fanno sogni senza istruzioni ed hanno ancora gli occhi belli
Sono sensibili oltremodo alle sconfitte dei perdenti ingombrano la nostra vita e sono senza documenti
attraversano la strada vanno sempre contromano e disturbano la quiete del nostro pane quotidiano
con i loro pochi anni così pochi ed insolenti non rispondono all'appello ma sono quasi sempre presenti
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, come sempre malmenati dai vostri caroselli
Non stanno al loro posto non mostrano alcuna devozione al villaggio globale alle bandiere e alla nazione
e un bel giorno di luglio da un sentiero di mare il mostro ha invaso altre strade ma era vietato passare
e fuori dai gabbioni c'era un'altra soluzione, ma c'erano anni di rancore nella divisa del vostro bastone
Sui nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, massacrati in una palestra dai vostri ritornelli.
Massimo Chiacchio, 2003
3 Comments:
write you soon, fran...
have a good journey
fede
che schif
comunque carlo giuliani quando era in dubbio se andare a manifestare o andare al mare
forse avrebbe fatto meglio a andare al mare col suo amico
schiorri
5 anni, è vero, mamma quante cose NON sono successe...
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