Wednesday, May 24, 2006

L'aria delle curve


L'uomo delle sigarette
rideva dai giornali
sopra il banco dei gelati
e mi diceva:
la retta è una via
che capita di perdere.
Il santo dei gelati
con l'areola al neon
mi augurava buon viaggio
e dal parcheggio dell'autogrill
vedevo l'orsa maggiore
tutte le ruote del gran carro
e gli abbaglianti dei camion pesanti.
Ho pisciato in solitaria
accanto alla cabina di un telefono bruciato
prima di fare benzina
e tagliare l'aria delle curve.
L'uomo delle sigarette per me
è rimasto come a pagina tre
insieme alle sue briciole,
alla sua areola lampeggiante
che faceva bianco
persino il guardrail.

8 Comments:

Blogger aroti said...

ma sei un "piccolo principe"!

5/25/2006 3:52 PM  
Anonymous Anonymous said...

sai, volevo passare prima del tuo post, ma vevo vergogna!
...bella, sembra intagliata nel legno. il gioco del piccione è fantastique! ;)

federica

www.fumettisottovuoto.splinder.com

5/26/2006 10:18 AM  
Blogger pasquale la forgia said...

ciao, sono il fratello di roberto evvivaniente. tre cosine
numero uno: complimenti. sei giovanissimo e hai già un segno deciso.
numero due: grazie per aver linkato l'integratore.
numero tre: ti andrebbe di spiegarmi come hai fatto a inserire quella bellissima immagine de "il latte della carta" al posto della piattissima testata di blogspot?
grazie e complimenti.
a presto.

5/26/2006 2:42 PM  
Anonymous Anonymous said...

passo a vedere le tue cose sul blog...bravo bravo! la mostra della giandelli è il 6 giugno. Ma dura per un pò. Verrai all'inaugurazione? e poi a milano c'è la mostra del fumetto... fammi sapere se vieni. baci Anna

5/26/2006 2:50 PM  
Blogger Francesco Chiacchio said...

ciao ape... proprio piccolo non direi :)
e anche poco principe. però ogni volta che vedo un cappello mi viene in mente un boia che ha inghiottito un elefante ;)...

ciao Federica :), benvenuta!

ciao Pasquale, grazie per la visita e le parole. Io di html non ne capisco una mazza, però ti spiego come ho fatto: sono andato in un blog che aveva l'header modificato e poi ho cliccato sulla barra di firefox su visualizza e dal suo menù ho scelto "sorgente pagina". Passaggio che puoi semplificare cliccando sulla tastiera Ctrl e U insieme. A questo punto ti appare la pagina tradotta in linguaggio html. io non ho fatto altro che confrontare la pagina in codice html del mio blog e nodificarla seguendo la struttura di quella del blog che ho preso come esempio. Poi ho creato l'immagine dell'header e l'ho pubblicata in un post, per avere un indirizzo di riferimento dell'immagine da copiare e incollare nel codice html della pagina. una volta che hai finito puoi cancellare il post in cui avevi salvato l'immagine. Spero di essere stato chiaro. Comunque prova, io dopo qualche tentativo sono riuscito a sfangarla... e se ce l'ho fatta io credo che sono allergico all'html credo ci possa riuscire chiunque. Altrimenti scrivimi un'email che ti rispondo con tutti i passaggi. ciao

Anna, ti ho risposto per e-mail!

5/26/2006 3:14 PM  
Anonymous Anonymous said...

oh kiakkio, senti ma qui è sempre fantastico. Poi sono in tema on the road, ultimamente (si fa per dire), q eusto tuo post è bellissimo: "gli abbaglianti dei camion pesanti"... aahh!

5/27/2006 3:00 PM  
Anonymous Anonymous said...

bellissima!!!

Capisco bene la poesia degli autogrill e degli specchietti retrovisori...

... "ieri per esempio ho deciso di fermarmi ad una stazione di servizio. Ho parcheggiato l’auto. Sono entrato, ho scelto il mio panino e una bottiglietta d’ acqua minerale. La porta a vetri si è aperta sul parcheggio ma, invece di tornare alla macchina, ho pensato di fare il giro dell’edificio. All’inseguimento del perimetro perduto.
I passi scricchiolavano sull’erba secca e sporca. Dietro, nel piazzale, riposavano i camion, abnormi insetti coriacei. Sentii il loro respiro metallico, quasi impercettibile. Sarebbero sopravvissuti anche alla guerra nucleare, pensai.
Non vero. Solo odore di benzina e gas di scarico… e alcune scopate frettolose.
Devo andare. Svoltai sulla sinistra e la scritta ondeggiò nella calura. Mi piace visitare i bagni, sia pubblici che privati. Una perversione? Un termometro esistenziale fra i più squallidi?
Era deserto.
Con un pennarello nero indelebile ho disegnato sullo specchio un paesaggio, lo schizzo della stazione di servizio.
Sono risalito in auto. Nonostante i chilometri quell’immagine indelebile continuava a premermi sulla fronte."

Katinka

5/28/2006 1:29 PM  
Anonymous Anonymous said...

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»

7/21/2006 10:37 PM  

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