Cercando di accordare una matita
Studio su Art Blakey.
La matita poi s'è scordata, l'hai ricomprata ma sono passati due giorni perché a Montorsoli non esistono cartolerie, si, esiste un giornalaio che forse ha le matite ma ti fa una fatica tremenda prendere la macchina solo per una matita, così ti affidi ad altre matite, di colori diversi recuperate in cassetti paralleli, ma ti cadono di punta, si scordano a vicenda e il gatto ha finito il latte e il telefono suona e fuori è primavera, è gennaio ma c'è il sole e le mimose e le margherite e così vicino che-non-devi-prendere-la-macchina c'è un campo d'ulivi che sovrasta le colline e c'è tutto lo spazio che vuoi per respirare, per confondersi con le olive, così ti confondi con le olive, ti fai filo d'erba e affondi leggero dimenticandoti di matite che inesorabilmente cadono di punta e di cartolerie chiuse lontane da casa.
Labels: Jazz
11 Comments:
bellissimo!
Che linee vive, che movimento!
sonrio
ciao france, come va?
belli i tuoi ultimi disegni, ti si immagina mentre scrivi.
potente e calmo come al solito!
grazie per tutte le vostre buone parole!
"sonrio" cosa vuol dire?
giada, ciao! Qua tutto bene :) Te?
io bene... è tanto che non vengo a firenze. se ti può aiutare sonrio significa sorrido.......
grazie Giada :) Dimenticavo che ormai sei mezza spagnola!
bellissimo questo studio ... mi devo aspettare qualcosa di definitivo su uno dei prossimi jazz.it ?
Ciao Luc, bolle altro in pentola, ma ci sei andato vicino... ;)
Ciao bello, erano settimane che non passavo da queste parti...
bravo come sempre.
:-)
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