Friday, November 13, 2009

Le ragazze, quelle che camminano


Le ragazze, quelle che camminano
con stivali di occhi neri
sui fiori del mio cuore.
Le ragazze che abbassano le lance
sui laghi delle proprie ciglia.
Le ragazze che lavano le gambe
nel lago delle mie parole.

1919-21

Velimir Chlébnikov

2 Comments:

Anonymous V. said...

Curiosando su di lui, ho trovato anche

Basta, cavallo, senti, col dovere.
Via l’aratro. Sferza e spacca l’acquazzone.
Senti, ti spettano, fino a domani,
Sonno stalla e ammirazione.


che sembra fortunata anche nella traduzione. Non lo conoscevo, e ti ringrazio perchè hai messo in moto la mia curiosità, e forse hai portato una bella scoperta.

Ho trovato anche,

prima di noi gli scrittori avevano una strumentazione del tutto diversa, ad esempio:

Po nèbu polùnoči àngel letèl
I tìchuju pèsnju on pèl.
[Un angelo volava nel cielo di mezzanotte
E cantava una canzone con voce sommessa*]

Qui la colorazione è data da questo esangue pe… pe… Come da quadri dipinti con latte e budino, non possiamo essere soddisfatti da versi costruiti su

pa - pa - pa
pi - pi - pi
ti - ti -ti
ecc. ecc.

[Aleksandr Kručenych, Velimir Chlebnikov, La parola come tale, in Giorgio Kraiski, Le poetiche russe del Novecento, cit., p. 101]
* Da una poesia giovanile di Lermontov

che troverei curioso forse istruttivo, se non amassi visceralmente il latte (e il budino).
Chissà quali suoni italiani sono come latte e budino

11/15/2009 10:28 PM  
Blogger Daniela Tieni said...

Questa poesia di Chlébnikov è bellissima, si sposa perfettamente con te.

11/16/2009 8:23 AM  

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