La divina irrealtà delle cose *
Sketchbook. Depositonero di Stefano Ricci, edito dalla Coconino press e dalla galleria D406 Arte contemporanea. Sono pagine scelte da quaderni che Stefano ha riempito nell’arco di 2 anni. Sulla carta convivono strati di materia: grafite, pastelli a olio, bianco, nero, trasparente, pigmento nero, matita litografica su carta bianca. Segni e disegni escono dalle pagine come le forme che improvvisamente superano la nebbia che le ha inghiottite e ti sorprendono per la loro esattezza inesplicabile. Sono le immagini che si stampano nella memoria e dettano un tempo nuovo, collegano gli occhi al cuore e allo stomaco. La corrente del sangue, poi, fa tutto il resto. Il libro è dedicato ad Anke Feuchtenberger, artista che sempre per la D 406 ha pubblicato una raccolta di disegni dal titolo Quando muore il mio cane mi faccio una giacca. Un altro viaggio inquietante, un libro di sogni lucidi dove è facile perdersi come tra i suoni belli delle parole. L’unica cosa da fare è affidare gli occhi ai segni e fidarsi.
* Il titolo del post è rubato a quello di una raccolta di aforismi di Pessoa.
1 Comments:
buoni disegni nel tuo blog mister!
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