Wednesday, February 04, 2009

Fari nella nebbia


Questo il disegno scelto dalla compagnia Cassepipe per la locandina di "Fari nella nebbia", che sarà al Teatro Furio Camillo (Via camilla 44, Roma) dal 4 all'8 febbraio alle ore 21.
Qua sotto tutte le informazioni:

FARI NELLA NEBBIA
testo e regia di Vincenzo Manna


ingresso libero con prenotazione e obbligo di tessera associativa valida per tutto il 2009 (2 euro)

06.97616026 e 06.7804476


con Gabriele Bajo, Silvia Benvenuto, Federico Brugnone, Dune Medros,

Daniele Parisi, Sofia Pulvirenti, Giorgio Regali, Barbara Ronchi, Andrea Vellotti

luci Camilla Piccioni

oggetti di scena Bruno Buonincontri

costumi Giulia Della Valle

foto Paolo Sasso

documentazione video Marco Giallonardi

grafica Francesco Chiacchio e Nexine


una produzione Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico



Nella nebbia si è liberi ma è la libertà di chi si trova nella nebbia. Possiamo vedere ad una decina di metri di distanza, possiamo guardare gli alberi sulla strada lungo cui camminiamo, o vedere i passanti e reagire alle loro mosse, evitare di urtare qualcuno, accorgerci in tempo di una buca, ma difficilmente possiamo vedere l’incrocio un po’ più avanti, o l’auto che si trova ancora a un centinaio di metri e che si avvicina a tutta velocità. (Zygmunt Bauman).


Fausto e Margherita si incontrano nella nebbia nello spettacolo scritto e diretto da Vincenzo Manna. Sono due “Fari nella nebbia” in un mondo che conserva solo foschia, polvere e gesso di un vissuto passato senza riuscire a lasciare importanti tracce, né un forte segno di memoria. In un contesto di degrado e di abbandono i due protagonisti brillano, usano un linguaggio lirico e risultano essere i personaggi più umani in un contesto di figure senza memoria e senza poesia. Solo ai due protagonisti infatti è riservato un linguaggio poetico in un spettacolo che propone anche canzoni originali.

Il contesto è la periferia sperduta di una qualsiasi metropoli europea. Il protagonista è un uomo qualunque che cerca per anni una donna qualunque: a separarli, a perderli la nebbia e una notte che sembra non voler finire mai.

In scena nove attori in uno spazio vuoto sulle tracce di quel che rimane del mito di Faust; gli oggetti di scena sono costruiti con materiali di scarto (latta, cenere, legno, vernice, plastica) che evocano un mondo imbarbarito, ai margini della civiltà, una sorta di mondo alla fine del mondo dove uomini e cose sono ormai sullo stesso piano, avvicinati da un comune destino: quello di non lasciare più traccia, quello di apparire ormai inevitabilmente dimenticati. Da lontano, come una eco remota, la città. Dalla periferia la città lontana fa intuire la sua esistenza senza riuscire a tramandare alcuna memoria, senza riuscire a far arrivare niente e nessuno.



Vincenzo Manna formatosi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, unisce nella sua attività il lavoro di attore (Leo Bassi, Robert Pacitti, Bruce Myers) a quello di regista e drammaturgo: collabora dal 2005 con M. Zuhnin, videoartista russo, sodalizio suggellato da We are talking about music, apertura della 37ª Biennale di Venezia diretta da Romeo Castellucci e Spartacus, presentato nell’autunno 2008 al Centre on Stratsnoy di Mosca. Fonda nel 2007 la compagnia Cassepipe, caratterizzata da un lavoro incentrato sulla scrittura e sulla ricerca drammaturgica e sullo studio delle possibilità del linguaggio teatrale.



Cassepipe è una compagnia formatasi presso l’ Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma e riunisce attori, registi e drammaturghi che iniziano la loro collaborazione in occasione della messa in scena di uno studio su Misura per Misura (2007) di W. Shakespeare.

E’ una compagnia di recentissima formazione, ma che si è già impegnata in importanti messe in scena: oltre a Misura per Misura, Cassepipe ha presentato La storia di Ronaldo pagliaccio del Mc Donald’s (2007) di R. Garcia, l’adattamento teatrale del Viaggio al termine della notte (2008) di V. Manna dall’omonimo romanzo di L. Ferdinand Céline, i Monologhi senza lieto fine. I. Il commesso (2008) di V. Manna, il primo di una serie di testi dedicati al genere del monologo e La porta (2008) di V. Manna, prima produzione ufficiale della compagnia, spettacolo vincitore dell’Area Festival 2008, selezione ufficiale al PlayArtArezzo 2008.


TEATRO FURIO CAMILLO Via Camilla 44 Roma

ingresso libero con prenotazione e obbligo di tessera associativa valida per tutto il 2009 (2 euro)

06.97616026 e 06.7804476


www.cassepipe.org

info@cassepipe.org

www.myspace.com/cassepipeteatro

4 Comments:

Blogger Unknown said...

maronna che tristezza, é desolante quasi quanto un disegno di bardamu, come un igort col colbacco in mezzo alla neve: si é perso e ha finito la scorta di carne di dugongo affumicata.

2/05/2009 1:48 AM  
Blogger Francesco Chiacchio said...

Sarà anche che qui piove sempre, se apro la finestra la mattina mi schizzo e mi annebbio e se apro il frigo la carne di dugongo è sfumata o mai avanzata...

2/05/2009 12:37 PM  
Blogger arianna said...

La sensazione da me provata durante la visione di "Fari nella nebbia" ,e' stata quella di farsi trasportare,attraverso un impalpabile fluttuare,dentro una volonta' di ricercare,di tendere, ad uno stato di equilibrio,inteso come un'interazione incessante di forme simili e contrarie,nell'estremo bisogno di intravedere bellezza allo stato originale.....

2/15/2009 2:54 PM  
Blogger duccio said...

con colpevole ritado mi vengo a congratulare per questi lavori.
sempre più bravo.
ciao :)

2/16/2009 9:24 PM  

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