Aprile

Una lacrima sul viso del palazzo

le braccia ciondoloni del ragazzo

dalla finestra, una sigaretta accesa

le buste della spesa

la ragazza cinese con le mani nel grembiule

guarda le nuvole di aprile

le case in fila come matite

le discese che ritornano salite

Vicoli

Tu stai sotto la lampadina della vineria, dietro la porta della libreria

io sparisco nel vicolo, dietro il filo di piscio fino al bar mogadiscio.

Tu hai l'occhio del falco, il cappello del corvo

ma sei una civetta di parola stretta tra labbro e sigaretta.

Io sono l'ombra che ha fretta dopo la vendetta, sono una lametta

sono la scommessa che ho perso, ho il cuore di traverso

che ci passa la notte, tra la tosse e le botte.

A pagina 34 di "Quattro novelle sulle apparenze" di Gianni Celati:
"(...)Altre volte guardandola vedevo uccelli nel volto di mia moglie: le sopracciglia erano due rondini, il naso un piccolo passero, la bocca uno sparviero che plana con ali morbide e ferme."

Desiderio numero uno

Vorrei volare senza dover prenotare, senza per forza partire da Pisa o da Roma.

Vorrei decollare dal giardino dietro a dove abito, senza troppe turbine e motori.

Vorrei arrivare per un saluto, o forse rimanere, non dover leggere il ritorno su un biglietto stampato.

"Fiammifero"

sono campione di bicchieri rotti, canto come willie nelson, dopo il terzo rum. Sono un fiammifero, mi arrendo per un soffio. puoi trovarmi al bar dietro le poste, al tavolino che traballa. ho un libro per ripararmi dalla pioggia, una chitarra senza corde e un sorriso senza denti. ho poche parole che messe insieme Anna chiamava gentilezza. io le ho già scordate.