Wednesday, January 24, 2007

Cercando di accordare una matita


Studio su Art Blakey.
La matita poi s'è scordata, l'hai ricomprata ma sono passati due giorni perché a Montorsoli non esistono cartolerie, si, esiste un giornalaio che forse ha le matite ma ti fa una fatica tremenda prendere la macchina solo per una matita, così ti affidi ad altre matite, di colori diversi recuperate in cassetti paralleli, ma ti cadono di punta, si scordano a vicenda e il gatto ha finito il latte e il telefono suona e fuori è primavera, è gennaio ma c'è il sole e le mimose e le margherite e così vicino che-non-devi-prendere-la-macchina c'è un campo d'ulivi che sovrasta le colline e c'è tutto lo spazio che vuoi per respirare, per confondersi con le olive, così ti confondi con le olive, ti fai filo d'erba e affondi leggero dimenticandoti di matite che inesorabilmente cadono di punta e di cartolerie chiuse lontane da casa.

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Saturday, January 20, 2007

Non cercare di capire

Il vecchio gatto orbo, con la giacca gettata al fianco in una fiacca sgualcita, se ne sta abbandonato a fare il sacco di patate sulla poltrona di velluto del cinema storpio. Sullo schermo, i pesci agili che fuggono sotto i portici sono gli occhi tra i capelli della donna che aspetta sola.
Riconosci nel gatto tigrato di stravacco felpato, il maestro dei palazzi, esploratore di condomini, poeta malato di bronchite cronica: bronchi infiammati di parole miste a catarro. Lo riconosci ma non lo saluti, te ne rimani al tuo posto, dietro, in questa vita, nella guerra tra cani e porci, come etichetta debole di una bottiglia forte. Lui t’ha nascosto sotto il cappello una lettera che non leggerai, perché chi scappa da un cinema dimentica sempre qualcosa al buio. Non cercare di capire, avresti letto, invece di soffrire di mal di cuore e sentire allo stomaco il rumore dei tram, diventare in fretta il fumo di un ago bruciato a non lasciare tracce, sentire nella corsa il sangue al naso e lasciare la notte buia dopo i fari, dopo la curva, per sparire in altra notte, e in altra notte, ancora.

Thursday, January 11, 2007

Sepideh e Kamran!


Il latte della carta, che comprende kiakkio, l'esercito dei cani parlottanti e il rumore di certi bar, sabato prossimo si trasferirà presso lo Studio 8, in occasione di una mostra di Sepideh Salehi e Kamran Taherimoghaddam! Ecco, Sepideh e Kamran per me sono più che amici, sono fratelli, anzi, fratelloni, e ogni volta che parlo di loro non possono che brillarmi gli occhi e battermi il cuore. I due splendidi artisti iraniani, perché artisti sono (oltre che splendidi) e in questo caso non troverei parola migliore per raccontarveli, proporranno alcune delle loro ultime opere pittoriche, ma anche alcuni video che hanno realizzato recentemente. Infatti i due giovani e belli artisti, negli ultimi anni, stregati dal cinema, hanno sentito sempre più forte l'esigenza di esprimersi anche attraverso le immagini in movimento, mantenendo e sviluppando le atmosfere poetiche e intense dei loro quadri.
La mostra, che rientra nel ciclo di mostre 8+8. 16 artisti, 8 coppie per un confronto nella vita e nell'arte, sarà inaugurata sabato 13 gennaio alle 17:30 presso lo Studio 8 di Coppi, Gruni e Lunardi in via degli Orti n° 10 a Pistoia (dietro piazza s. Francesco). La mostra resterà aperta dal 13 al 21 gennaio con apertura nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 16:00 alle 20:00. Siete avvertiti, anzi, invitati!

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Sunday, January 07, 2007

Sono voce


Sono voce, non mi vedo le mani, sento solo le mie parole. Ci sei tu che mi indichi lo specchio e mi dici “guardati, sei tutto li dentro”. Siamo in piedi sopra le spalle del gigante batterista, che sono come le colline di Fiesole: si vede Firenze dall’alto, fin dove il cielo confonde tutto in un orizzonte imprecisato. Io mi volto e guardo dentro un orecchio dell’uomo montagna, dall’altra parte della testa ci sei tu che ti affacci sorridendo, dietro il timpano dell'orecchio destro, per poi sparire di lato. Mi aspetto di vederti sbucare dopo il grande mento, ma il telefono mi sveglia.

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Thursday, January 04, 2007

Chet


Esco piano piano da un febbrone che m'ha levato il fiato. Con alito d'antibiotico ho scalato vette di termometro. Per quel che ho potuto mi sono rifugiato nei libri e nella radio (e nella tachipirina). Ho scoperto una spassosa trasmissione di rai radio 3 condotta da Stefano Bollani e Davide Riondino, Dottor Djembe. Hai visto le sorprese che ti riserva la febbre? Purtroppo oggi sarà trasmessa l'ultima puntata, dalle 13.00 alle 13.45. Oggi finalmente ho ormeggiato il letto e ho disegnato sul tavolo di cucina. Il viso, sopra, è di Chet Baker, la poesia, sotto, è di Franco Costabile e la riporto qui perché mi è rimasta in testa (e nella mano), mentre disegnavo.
Domani continuerò a lavorare ad un disegno che credo d'aver risolto nel sogno di ieri notte. Ma non sono tranquillo.
Non sogno tranquillo.


Il Bracciante di Franco Costabile

Il bracciante la sera
si guarda nella bettola
il manifesto del piroscafo
e degli uccelli bianchi.
Lui e il suo cuore
non vanno d'accordo.

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