Thursday, July 27, 2006
Tuesday, July 25, 2006
La capanna

Le sirene ci hanno sorriso quando dovevamo ripartire. Ci hanno baciato le guance, tra le gocce di mare. Noi abbiamo ritrovato le mappe e tutte le parole a margine per ritornare a casa. Ci siamo rivestiti e abbiamo telefonato. Abbiamo richiuso l'orizzonte e, come un foglio piegato, l'abbiamo perso tra le linee dei palazzi.
Wednesday, July 19, 2006
Cinque anni

Per non dimenticare, perchè quello che è successo a Genova non accada più:
Comitato Verità e Giustizia per Genova
Piazza Carlo Giuliani
Trascrivo su questo latte della carta le parole di una canzone di mio padre, che amo:
Sono i nostri figli
Molto distanti dai giardini del sovrano che li vorrebbe in discoteca con un nuovo talismano
si perdono facilmente hanno problemi di orientamento in strade già segnate per strade senza vento
dove tutto è già deciso ed ha un suo disegno e gli otto grandi alchimisti si dividono il regno
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, fanno sogni senza istruzioni ed hanno ancora gli occhi belli
Sono sensibili oltremodo alle sconfitte dei perdenti ingombrano la nostra vita e sono senza documenti
attraversano la strada vanno sempre contromano e disturbano la quiete del nostro pane quotidiano
con i loro pochi anni così pochi ed insolenti non rispondono all'appello ma sono quasi sempre presenti
Sono i nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, come sempre malmenati dai vostri caroselli
Non stanno al loro posto non mostrano alcuna devozione al villaggio globale alle bandiere e alla nazione
e un bel giorno di luglio da un sentiero di mare il mostro ha invaso altre strade ma era vietato passare
e fuori dai gabbioni c'era un'altra soluzione, ma c'erano anni di rancore nella divisa del vostro bastone
Sui nostri figli, i nostri figli, loro, sempre quelli, massacrati in una palestra dai vostri ritornelli.
Massimo Chiacchio, 2003
Tuesday, July 18, 2006
Saturday, July 15, 2006
Arezzo Wave!

Tuesday, July 11, 2006
Sunday, July 09, 2006
Saturday, July 08, 2006
Thursday, July 06, 2006
Sunday, July 02, 2006
Saturday, July 01, 2006
Sogno d'un fiato
della città
che tiene il mare
sopra la lingua
tutti i gradini
della tua nave
li ho visti perdersi
tra le caviglie
del violinista
che hai torturato
tutta la notte
col pentagramma
dei tuoi capelli.
Scendiamo in piazza
sempre da soli
tu quando è notte
io quando è giorno
e ci incontriamo
alla fontanella
durante il sogno
di mezzanotte.
Al tempo fermo
hai dedicato
una giravolta
e i tuoi sorrisi,
io ero un altro
che ti spiava
dietro la musica
che faceva ballare
la tua gonna
come una rosa
mossa dal vento
a tormentare
gli occhi di brina
dell’uomo stanco
di la dal fiume.
Scendiamo in piazza
sempre da soli
tu quando è notte
io quando è giorno
e ci incontriamo
alla fontanella
durante il sogno
di mezzanotte.
Adesso dietro
ai tuoi stivali
c’è un mazzo di chiavi
che fa un ventaglio
sopra una lettera
che se la apri
c’è una promessa
che ho scritto ieri
ma adesso dormo
sogno asimmetrico
con gli occhi chiusi
stretti ognuno
in una mano.
Scenderò in piazza
sempre da solo
come un cane perso
in un campo giallo
ti aspetterò
intorno all’acqua
della fontana
dove la luna
si affaccia piena
come la fine
della mia nave.